Step fondamentale per la costituzione di una CER o di un gruppo di autoconsumo
Quando serve e quali sono gli obiettivi dello Studio di fattibilità?
La costituzione di una comunità energetica o di un gruppo di autoconsumo passa necessariamente attraverso uno studio di fattibilità, nel quale vengono analizzate le possibili soluzioni impiantistiche per ottenere il massimo risparmio in bolletta, grazie all’autoconsumo e all’ottenimento di incentivi statali.
Lo studio di fattibilità deve dare una risposta a diversi quesiti, quali: i vantaggi creati a seguito dell’intervento sono sufficienti a giustificare l’investimento iniziale? La situazione impiantistica esistente dell’edificio è davvero quella ideale o si può migliorare? Qual è il tempo di ritorno del capitale di questo investimento?
L’obiettivo dello studio di fattibilità è quindi quello di fornire al cliente una panoramica completa dell’intervento mettendo in luce gli aspetti positivi economici dell’intervento.
Facciamo ora un piccolo esempio per dare un’idea di massima del lavoro di progettazione e stima della sostenibilità economica e finanziaria di un progetto.
Esempio di uno studio di fattibilità
Per lo studio di fattibilità in esempio, è stato esaminato un condominio composto da 30 unità residenziali dove ogni unità ha il proprio impianto termico, e dove per le parti comuni esiste un unico POD.
Per questo edificio, sono stati studiati i seguenti interventi: sostituzione degli impianti autonomi con un generatore ibrido centralizzato, installazione impianto fotovoltaico allacciato al POD delle parti comuni e infine la costituzione di un gruppo di autoconsumo collettivo.
Analizzando la sezione “vantaggi ottenibili”, possiamo renderci conto che inizialmente il passaggio da più impianti autonomi ad un impianto ibrido centralizzato comporta un notevole aumento in bolletta per le parti comuni, ma allo stesso tempo, porta ad una diminuzione delle spese in bolletta per le utenze private.
Collegando poi il nuovo impianto fotovoltaico al POD delle parti comuni del condominio, riusciamo ad abbattere gli elevati consumi generati dal nuovo impianto centralizzato.
Il risultato dello studio porta un RISPARMIO IN BOLLETTA CIRCA DEL 70%, sia per le parti comuni che per le singole utenze.
Risultato fitting impiantistico
Il dimensionamento del nuovo impianto fotovoltaico si basa sui consumi del POD condominiale, dopo il passaggio all’impianto centralizzato. I consumi più elevati permettono di sfruttare al massimo il principio dell’AUTOCONSUMO.
Una volta raggiunto l'autoconsumo, l'eccesso di energia prodotta che ne deriva, grazie alla costituzione del gruppo di autoconsumo collettivo, potrà essere condivisa dai singoli condomini che quindi potranno beneficiare di tariffe incentivanti.
Va detto anche che l'impianto fotovoltaico non viene sovradimensionato rispetto ai consumi per poter avere un rientro veloce dell'investimento, che nel caso in esame si attesta tra i 12/13 anni.
Con lo studio di fattibilità abbiamo dunque potuto fare una consulenza specifica sul tipo di intervento da realizzare, tenendo sempre in considerazione la sostenibilità economica dell’investimento.
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