Un approccio sostenibile per affrontare il caldo urbano e la gestione delle acque piovane
Gli eventi atmosferici estremi dell’ultimo decennio hanno messo in risalto la crescente difficoltà nel gestire il deflusso dell’acqua piovana e nel prevenire l’effetto isole di calore nelle aree urbane. Per rimediare a queste criticità, un’ottima soluzione ci viene fornita da una tradizione che ha radici nella storia dell’architettura scandiva: i tetti verdi.
L’inverdimento urbano è da anni al centro degli sforzi di sostenibilità della pianificazione nelle grandi città. L’aumento della popolazione, tuttavia, ha reso necessario lo sviluppo di alternative agli spazi verdi tradizionali. Tra le soluzioni multifunzionali che sono state implementate troviamo i tetti verdi.
Cosa sono i tetti verdi?
Il termine “tetti verdi” spiega già in modo efficace di cosa si tratta: uno strato di vegetazione viene posizionato sulla copertura di un edificio. Come menzionato, si tratta di un tipo di isolamento che esiste da centinaia di anni, e in questa forma trova origine nell’architettura delle popolazioni vichinghe. In origine venivano usate per proteggere le abitazioni dall’asprezza del clima invernale e dalle frequenti piogge torrenziali che caratterizzano l’area scandinava.
La tradizione è rimasta viva nel tempo nel nord Europa, e ha ritrovato vigore negli anni ‘80 in paesi come Germania, Francia, Austria e Svizzera, soprattutto per contrastare gli inverni rigidi. Solo di recente questa soluzione è stata riscoperta anche nella zona mediterranea, riconoscendo l’utilità dei tetti verdi nel contrastare anche le alte temperature che portano in estate al fenomeno delle isole di calore.
Con il miglioramento delle tecniche edilizie e architettoniche, i tetti verdi si sono evoluti e, ad oggi, esistono sia soluzioni molto semplici, che veri e propri parchi realizzati sulle coperture degli edifici.
In linea generale, possiamo dividere i tetti verdi in due sottocategorie:
· tetti verdi estensivi, realizzati con una stratificazione più leggera che prevede uno strato di terriccio più sottile. Sono caratterizzati dalla presenza di piante resistenti agli stress ambientali, spesso native dell’area e a bassa crescita. Sono la soluzione più economica non solo nella realizzazione, ma anche nella manutenzione, che richiede poco impegno, e nell’irrigazione artificiale, necessaria soltanto per un periodo limitato di tempo subito dopo la realizzazione.
· tetti verdi intensivi, caratterizzati da una stratificazione più complessa, permettono di includere una maggiore varietà di piante, compresi arbusti e piccoli alberi. In questo caso, al costo contribuisce non solo la necessità di maggiori strati di protezione, drenaggio e accumulo idrico, ma anche la manutenzione e il sistema di irrigazione artificiale. Si tratta della soluzione ideale per realizzare spazi verdi ricreativi, orti urbani o veri e propri giardini pensili.
Ciò non toglie che esistono anche forme di tetti verdi ibride, che uniscono diversi elementi delle due soluzioni appena descritte, adattandosi sia alle necessità tecniche degli edifici, che a quelle estetiche ed economiche dei proprietari. Una menzione va, inoltre, fatta per altri tipi di “cappotto verde”. Un esempio sono le pareti verdi e i giardini verticali, i cui benefici sono molto simili a quelli dei tetti verdi.
I benefici dei tetti verdi
Secondo numerosi studi, le infrastrutture verdi come i tetti verdi o le pareti verdi hanno diversi vantaggi.
In un rapporto del 2022 di ENEA, è stato riconosciuto come i “cappotti verdi” siano utili a ridurre l’effetto isola di calore. La combinazione tra ombreggiamento e traspirazione vegetale, protegge dalla radiazione solare, riducendo la temperatura superficiale delle zone urbane tra i 2,5 e i 6°C.
Il controllo delle temperature riguarda anche l’interno degli edifici. Si tratta, infatti, a tutti gli effetti di una tecnica di isolamento termico, che permette di assorbire il calore dei raggi solari. Ne deriva un risparmio nei consumi, sia in inverno che in estate. Secondo uno studio dell’ISPRA, il risparmio economico potenziale soltanto per la spesa di raffrescamento, è stimato intorno ai 18 miliardi di euro.
Un’altra conseguenza è il miglioramento della qualità dell’aria. Prima di tutto, l’abbassamento dei consumi energetici e il miglioramento dell’efficienza degli edifici, portano a una diminuzione delle emissioni. Le piante, inoltre, filtrano le polveri sottili e assorbono la CO2, i cui livelli soprattutto nelle città sono sempre più problematici per la salute sia dell’uomo che del pianeta. Secondo lo studio di ENEA, l’inverdimento del 35% della superficie urbana nell’Unione Europea sarebbe sufficiente a garantire un taglio delle emissioni di CO2 pari a 55,8 milioni di tonnellate.
In base allo spessore, i tetti verdi sono efficaci nell’assorbire e nel trattenere l’acqua piovana rilasciandola gradualmente, con una riduzione dei deflussi causati dalle precipitazioni stimato al 17%. La presenza di tetti verdi sopra ai capannoni industriali, ad esempio, potrebbe rallentare lo scarico delle acque piovane anche di ore, tempo prezioso per diffondere l’allerta e mettere in atto misure di sicurezza in caso di eventi atmosferici violenti imprevisti.
Sempre sotto l’aspetto ecologico, la presenza di piante nell’ambito urbano contribuisce alla biodiversità, fornendo un habitat essenziale per la sopravvivenza della fauna selvatica anche nelle città. La presenza degli impollinatori, inoltre, è essenziale per il mantenimento dell’ecosistema e ha effetti positivi sull’agricoltura nelle zone rurali limitrofe alle aree urbane.
La presenza di aree verdi ha effetti positivi anche sotto l’aspetto psicosociale. I tetti verdi possono essere dedicati all’orticoltura urbana, ottima non solo per la produzione di cibo a chilometri zero, ma anche a creare un senso di comunità locale. Posso, inoltre, essere progettati come spazi ricreativi dove socializzare e rilassarsi, soluzione che contribuisce alla riduzione dello stress, soprattutto nei contesti urbani densamente costruiti.
Infine, anche gli edifici guadagnano dalla presenza dei tetti verdi. Non solo il maggiore isolamento permette di risparmiare su riscaldamento e raffreddamento, ma allunga la vita utile della copertura, riduce i rumori fastidiosi, e aumenta il valore dell’immobile stesso. I benefici estetici e funzionali di un tetto verde, infatti, sarebbero in grado di aumentare il valore dell’edificio in media dell’8%.
Normative e incentivi
Sebbene i criteri e le procedure di progettazione, installazione, controllo e manutenzione siano definiti nella normativa UNI 11235:2015, sotto l’aspetto normativo è ancora lunga la strada per riconoscere davvero la potenzialità dei tetti verdi.
Ad oggi, l’unico incentivo per la realizzazione dei tetti verdi in Italia è il bonus verde, di cui si potrà usufruire fino al 31 dicembre 2024. Questa detrazione IRPEF, pari al 36% delle spese sostenute per la realizzazione, progettazione e manutenzione, è sicuramente vantaggiosa per chi decide di investire nella costruzione di un tetto verde. Tuttavia, in passato si era prospettata una valorizzazione migliore di questa soluzione dalle molteplici convenienze.
Quando la normativa era ancora in discussione, infatti, si era considerato il riconoscimento di un pacchetto di spesa e di una certificazione dedicati esclusivamente al verde pensile. Questi cambiamenti non sono mai stati approvati e la normativa è rimasta immutata.
Ad oggi, al momento del riconoscimento della classe energetica dell’edificio, la presenza di uno strato di verde che fornisce isolamento supplementare non viene considerata, nonostante gli effetti positivi della copertura vegetale possano essere calcolati e quantificati.
Si tratta di una mancanza nella normativa per cui si spera che si trovi una soluzione che valorizzi al meglio il potenziale dei tetti verdi sotto tutti gli aspetti. Essenziale, soprattutto, la tempestività per ottenere una perfetta sinergia con l’entrata in vigore della direttiva case green, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.
In conclusione, risalta la necessità di intervenire soprattutto nelle aree urbane con interventi come i tetti verdi, che sono soluzioni ideali per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica e per il contrasto del riscaldamento globale.
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