Cause, impatti sul mercato e opportunità per i consumatori
Negli ultimi anni i prezzi delle batterie al litio hanno visto un trend al ribasso, creando preoccupazione per le aziende che hanno investito in questo settore. Vediamo insieme le cause del problema e quale potrebbe essere l’evoluzione del mercato delle batterie.
Alla radice del problema
Che il costo delle batterie sarebbe diminuito sensibilmente era noto agli operatori del settore già una decina di anni fa. Considerando soltanto i dati delle batterie utilizzate per la mobilità, infatti, già tra il 2010 e il 2016 il prezzo delle batterie era sceso del 76%, indicando il trend anche per gli anni a venire.
La previsione si basava non solo sul miglioramento tecnologico, ma anche sull’influsso di investimenti massicci per la realizzazione di nuove strutture produttive nei paesi in cui la manodopera è a basso costo. Non c’è da stupirsi, quindi, se le industrie europee e americane sono state superate in tempi record dalla Cina, diventata negli ultimi anni leader del settore.
Ad oggi, infatti, la sola produzione cinese di batterie al litio è in grado di soddisfare l’intera domanda mondiale, e per il prossimo anno la capacità produttiva è destinata a salire ancora. Questo surplus di prodotti sul mercato obbliga le industrie del resto del mondo ad abbassare ulteriormente i prezzi per riuscire a competere.
Non aiuta affatto che la domanda complessiva di batterie per il settore della mobilità è stata inferiore a quanto si era previsto, non solo nel mercato americano, ma anche nell’eurozona, che si sperava risentisse dell’effetto positivo delle misure previste dal Net Zero Industry. Tuttavia le iniziative di incentivazione della produzione interna e quelle di penalizzazione dell’importazione a basso costo dalla Cina non sono state abbastanza.
Il settore delle batterie è quindi diventato sempre meno appetibile per le nuove aziende, soprattutto nella sottocategoria delle batterie per la mobilità. Anche le compagnie esistenti faticano a tenere il passo con i colossi cinesi, che investono miliardi in ricerca e sviluppo per lanciare costantemente sul mercato prodotti sempre più performanti.
Nonostante questo contesto di difficoltà per il mercato, a trarre beneficio è stata la fetta di mercato che riguarda i sistemi di accumulo stazionario a batteria per l’energia prodotta da fonti rinnovabili, il cui mercato sta seguendo un trend opposto.
Battery Energy Storage System
Trattando l’autoconsumo dell’energia rinnovabile, abbiamo precisato spesso come un sistema di stoccaggio è necessario sia per sfruttare al meglio gli impianti di produzione, che per arginare le problematiche di stabilità di rete e di continuità del servizio. In particolare quando si parla di fotovoltaico ed eolico, che dipendono dalle condizioni climatiche, la presenza di sistemi di accumulo è imprescindibile.
I Battery Energy Storage System, o BESS, sono una di queste soluzioni di stoccaggio. Si tratta, infatti, di sistemi di accumulo stazionario in batteria che permettono di immagazzinare l’energia prodotta per poterla utilizzare in un secondo momento.
Il fattore che ha più influito a rendere attraente per i consumatori la combinazione tra solare fotovoltaico e BESS è proprio la diminuzione dei costi per la produzione di batterie, seguito dal progresso tecnologico e dall’aumento dell’efficienza delle batterie stesse.
Secondo i dati raccolti da SolarPower Europe, infatti, l’uso dei BESS è in aumento. Soltanto nel 2023, la capacità di accumulo del territorio europeo è aumentata di 17,2 GWh, praticamente raddoppiando la capacità totale. Nel report di SolarPower Europe è precisato che si tratta di un trend in positivo nato in concomitanza con la crisi dell’energia fossile, e che dovrebbe portare lo stoccaggio in batteria a raggiungere i 360 GWh entro il 2028.
Tra i paesi più virtuosi, l’Italia ha raggiunto il secondo gradino del podio, superata soltanto dalla Germania. Uno “scontro” che il Bel Paese ha perso soltanto a causa dei ritardi nel completamento dei progetti di implementazione di batterie di grandi dimensioni.
Si tratta comunque di un ottimo risultato che dimostra come quello dei BESS sia un settore attraente, ancora in controtendenza rispetto a quello delle batterie per la mobilità sostenibile.
A trascinare la crescita dei BESS, sempre secondo il report, è stato soprattutto il settore residenziale, che ha influito per il 70% di questo risultato; il segmento delle batterie ad uso commerciale e industriale, invece, è ancora poco sfruttato, e corrisponde soltanto al 9% di nuova capacità installata. Il restante 21% si riferisce alle batterie su scala di rete.
L'iniziativa Supercharge Battery Storage
Proprio allo scopo di incrementare lo stoccaggio di rete, durante il COP 28 tenutosi a Dubai tra novembre e dicembre 2023, è stata presentata l’iniziativa Supercharge Battery Storage. Il progetto promosso dal forum globale Clean Energy Ministerial (CEM), vede la collaborazione tra la Commissione europea e l’Australia, con la partecipazione di Canada e Stati Uniti.
Gli sforzi di questa iniziativa sono volti alla promozione di politiche e normative che portino a un influsso di nuovi finanziamenti al settore degli accumuli stazionari a batteria. Altro punto su cui l’iniziativa si concentra è il rispetto dei principi dell’economia circolare, promuovendo il recupero e il riciclo dei materiali.
La conseguenza è lo sviluppo di una catena di produzione e approvvigionamento interna e dal basso impatto ambientale. Questo risultato permetterebbe non solo l’indipendenza dall’importazione cinese, ma porterebbe benefici per l’economia di tutti i paesi coinvolti nell’iniziativa continuando la promozione per la produzione di energia pulita.
Si tratta, in sostanza, di una collaborazione internazionale che mira a cambiare le previsioni che vedono il futuro delle batterie ancora in mano alla Cina, che nel 2023 ha trascinato a livello mondiale anche l’applicazione dei BESS in coppia con i parchi eolici e solari di grandi dimensioni.
Nonostante le difficoltà, il mercato delle batterie al litio ha quindi ancora spazio per ampliarsi in settori finora poco esplorati, ma che possiedono un grande potenziale di sviluppo economico sostenibile.
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